Teatro

Ornella Muti al Teatro Quirino di Roma con ‘La Governante’ di Brancati

Ornella Muti e Enrico Guarneri
Ornella Muti e Enrico Guarneri

Ornella Muti a teatro, interprete di uno spettacolo censurato per contenuti omosessuali. Sarà Caterina Leher, personaggio che fece scandalo, oggi diretta da Guglielmo Ferro, al Teatro Quirino dal 5 Marzo

«La sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne». Così Vitaliano Brancati rispondeva alla censura della commedia nel 1952, dovuta al personaggio saffico presente nel testo. Ruolo che oggi viene affidato all’attrice Ornella Muti, nota per la sua assenza di pregiudizi e anticonformismo. Una scelta che, almeno su carta, risulta essere calzante e promettente. La Governante diretta da Guglielmo Ferro sarà in scena al Teatro Quirino di Roma dal 5 al 17 Marzo.

Etica, responsabilità e ipocrisia: gli elementi del testo

Il testo, pregno di discorsi sull’etica e sulla responsabilità personale, seppur proiettato a contrastare la censura vigente nell’epoca, dovette aspettare la sua abolizione nel 1965 per poter essere messo in scena. Protagonista de La Governante fu la stessa moglie di Brancati, Anna Proclemer, mentre a Gianrico Tedeschi fu affidato il ruolo di Platania.

La vicenda ruota su Caterina Leher (Ornella Muti), governante francese assunta in casa Platania, una famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo (Enrico Guarneri), ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina, considerata un modello d’integrità, nasconde in realtà la sua omosessualità, considerata un peccato al quale si aggiunge la colpa di aver calunniato un’altra cameriera della famiglia causandone il licenziamento. La morte fortuita della vittima porrà Caterina di fronte alle sue responsabilità, segnandone un tragico epilogo.
 

Ornella Muti e Nadia De Luca - La Governante

L’attualità del testo a distanza di settant’anni  

Guglielmo Ferro non ha dubbi sull’attualità del testo rispetto alla tematica e affronta la messa in scena costruendo la sua regia sul testo originale, sottolineando la paura del diverso che equipara i fatti di cronaca alla censura degli anni ’60: “L’allestimento rispetta assolutamente il lavoro di Brancati e lo stesso copione originale. Le tematiche coraggiosamente affrontate negli anni Cinquanta dall’autore siciliano sono tutte contemporanee ed attuali. A cominciare dal tema dell’omosessualità che costò, tra gli altri, a Vitaliano Brancati un lunghissimo periodo italiano di censura. In realtà l’omosessualità non è l’unica tematica scottante trattata da Brancati. Ma già questa, da sola, rappresentò un ostacolo complicatissimo per la messa in scena del testo. L’omosessualità non è che una delle tante diversità che certa morale ha paurosamente combattuto”.
 

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